ANTONIA TOSINI E I SUOI RICORDI IN UN LIBRO

18.05.2017 16:02

                        


Elettra Pirol intervista per iMOVIZ Magazine la regista scrittrice Antonia Tosini


Antonia Tosini regista, sceneggiatrice e autrice di vari libri di poesie e saggi. Vanta un passato di consulente di sceneggiature in diverse produzioni. Ha collaborato e collabora sia con le sceneggiature che come Production Planning, con produzioni e registi del calibro di Rachid Benhadj, Tony Tarantino regista/produttore e (padre di Quentin),David Worth, Armand Mastroianni e Robert Altman jr. Ha presentato il suo ultimo libro "Nella cabina del proiezionista" Ed.Eracle. ad Avezzano e Pescara ospite dei due Comuni. Un libro biografico in cui l'autrice racconta attraverso la storia del padre proiezionista, delle sale cinematografiche di un tempo, della sua famiglia, della sua infanzia, di come lei, fin da piccola abbia assorbito le atmosfere dei film in un periodo dell'immediato dopoguerra.

D-Cosa ti è rimasto delle tue due Città? E come ti sei sentita a tornare dopo tanto tempo?

R - Mi rimangono, soprattutto, la generosità, la solidarietà, l'orgoglio e la dignità della gente. Ovviamente mi sono molto emozionata. Ho sempre mantenuto un forte legame con le mie radici, un legame atavico profondo, un rapporto simile a quello tra padre e figlia, per cui tornare nei luoghi dove io ho vissuto parte della mia vita è stato come tornare a casa.

D- Oltre alla prefazione del giornalista,scrittore Filippo Fabrizi, ci sono due contributi scritti da due importanti tecnici del cinema italiano.

R - Filippo Fabrizi è un uomo di grande cultura, anche lui innamorato di Avezzano. Mi ha onorato nello scrivere la prefazione del libro. E' una persona generosa, amata e stimata da tutti e io sono felice di avere un amico come lui. Ma, ho avuto anche il piacere di avere Roberto Girometti (direttore della fotografia) e Luciano Muratori (Fonico di presa diretta cinematografica), due grandi tecnici del grande cinema, che hanno lavorato con i più grandi registi nazionali e internazionali, da Rossellini, a Pasolini a Francis Ford Coppola e che hanno dato un bel contributo al libro, scrivendo una loro riflessione sulla figura del proiezionista, oltre che intervenire alla presentazione di Pescara.

D- Il tuo libro si può definire di interesse regionale?

R -Assolutamente no. Lasciami spiegare, affinché il libro non sia subito etichettato e relegato solo nell'ambito abruzzese. Tengo a sottolineare che è la storia di tutti. Non dimentichiamo che nel conflitto della II°guerra mondiale furono coinvolti quasi tutti i paesi del mondo, combattendo dal 1939 al 1945. Essendo un libro biografico, racconto attraverso la vita di mio padre giovanissimo proiezionista di Avezzano, il periodo successivo alla fine della guerra. Per cui è la storia di tutti i giovani di allora, che cercavano di risollevarsi dai disastri e dalla miseria, tentando di dare vita ai loro sogni.

D- Cosa ti ha spinto a scrivere il libro e cosa hai provato nello scrivere.

R-L'ho scritto perché sentivo l'esigenza di ringraziare le mie due città omaggiandole con questo piccolo libro. Devo dire che ricordare è stato terapeutico, in quanto ho ri-vissuto momenti che avevo, non dimenticato, ma messi da parte. Sono balzati fuori man, mano che scrivevo e ho ricordato la rinascita di Avezzano e di Pescara che coincidevano con la mia crescita, oserei dire che siamo cresciute insieme in un periodo grigio per gli italiani. In oltre, ho ri-scoperto le figure di mio padre e di mia madre, giovanissimi che andavano incontro alla vita, con tutte le aspettative e i loro sogni...e soprattutto i loro sacrifici.

D- In una intervista hai detto che dal tuo libro vorresti realizzare un docufilm. Non sarebbe più bello trarne un film?

R.Sarebbe bellissimo. In un primo momento avevo pesato di realizzare un docufilm, ma come hai rilevato anche tu, sarebbe ancora più bello farne un film, oppure una fiction, ed è mia intenzione di proporlo a qualche produttore. Per il momento è solo un sogno. L'idea che si possa fare un film sul dopoguerra, sulle vecchie sale cinematografiche con la loro magia i colori, le atmosfere, la miseria, della società di allora, con un non so che, di retrò, a me piace tanto.

D-Nell'ultimo periodo stai lavorando a una serie di documentari. L'ultimo che hai realizzato ha partecipato a vari Film Festival, e so che ne hai uno in Abruzzo.

R. Si, Lucrezia D'Alagno "La regina dagli occhi viola" della produzione Sussuvio, lo scorso anno ha partecipato fuori concorso al Foggia Film Festival. Adesso sto valutando tra i vari personaggi abruzzesi, qualcuno che può essere raccontato per la produzione T.S.T.

D - Quali sono e se ci sono, i registi italiani e stranieri che tu ammiri di più?

R - Tra gli italiani ammiro Giuseppe Tornatore e Paolo Sorrentino. Tra gli stranieri, primo in assoluto Robert Altman.

D-Ci sono altri appuntamenti per i futuri lettori di "Nella cabina del proiezionista"?

R - Ho ancora qualche altro appuntamento con le presentazioni, tra settembre e  ottobre, in Abruzzo, in Campania, e molto probabilmente anche Roma, ma per motivi di priorità lavorativa, devo ancora definire.

D- Hai ancora un sogno nel cassetto?

R. Se ho un sogno nel cassetto? Ho il cassetto che straripa di sogni, altrimenti come potrei scrivere libri, sceneggiature e altro?


Allora, buon lavoro!

Grazie!


Contatti

Antonia Tosini Autrice italyufficiostampa@libero.it