La fantascienza di Antonia Tosini / L'Opinionista

26.04.2023 22:54
Regista e scrittrice, spazia contemporaneamente e in parallelo su diversi fronti: dalla regia, alle sceneggiature e ai libri, scrivendo in modo che possano “arrivare” sia per contenuto che per linguaggio a qualsiasi tipo di pubblico. Ricca di creatività, ama oltre alla forma, anche i contenuti a cui dona spesso veicoli di grande emozioni.
 
Finalmente il 30 di ottobre uscirà il tuo nuovo libro dal titolo: “Samu – un terrestre in difesa dello spazio cosmico”, pubblicato dalla PAV Edizioni.
Innanzitutto desidero ringraziare di cuore la Pav Edizioni, con il suo Team, che ha creduto nel potenziale del mio progetto e lo sostiene con professionalità, competenza e passione. In pratica incarna il sogno di ogni scrittore. Adesso non resta che aspettare che il comune lavoro venga ripagato dall’attenzione e dalla gratificazione dei lettori che mi auguro numerosi.
 
Cosa ti ha spinto a scrivere un libro di racconti di fantascienza?
 
Premetto che amo questo genere sin da bambina, stimolata dai film e dalle tante letture fantastiche di Jules Verne e altri. Spesso riporto anche nelle mie sceneggiature certe tematiche fantasiose. Ma quello che mi ha dato l’input a scrivere questo libro è stata la nascita del mio primo nipotino, Samuele. Infatti ho dato il suo nome al protagonista.
 
Un pensiero bellissimo. Solitamente i nonni scrivono un libro per lasciare qualcosa di sé, tu come mai un libro di racconti fantascientifici?
 
Ritengo che i libri, di qualsiasi genere, siano fondamentali per lasciare un ricordo di sé. Io ho preferito dedicargli un libro di fantascienza, forse perché viviamo in un’epoca altamente futurista e ho pensato che quando sarà in grado di leggere potrebbe trovarlo più interessante di una mia biografia. Spero per lui sia una lettura piacevole e divertente, che lo aiuti a sviluppare la propria creatività e che lo faccia sognare, per ritrovare attraverso le righe di questi racconti, la mia voce, i sentimenti e le mie emozioni. Come un’impronta di un insegnamento, rimanere accanto a lui e alla storia da vivere. In questo senso penso si possa ricordare di me.
 
Come nonna cosa ti auguri?
 
Beh, mi auguro di vivere abbastanza per vederlo crescere, per esserci quando si laureerà e quando s’innamorerà. Sarebbe veramente bello.
 
A quali fasce è indirizzato il tuo racconto?
 
Il libro è stato pensato e scritto per ragazzi, ma ciò non toglie che anche un adulto lo possa trovare interessante, in quanto abbraccia temi sociali, come il rispetto per l’ambiente, le diversità, la guerra e il senso della pace universale, che spesso è punto di partenza per profonde riflessioni su tutto quello che ci circonda. In effetti, ci sono moltissimi racconti per ragazzi che hanno avuto successo anche con gli adulti. Ho letto da qualche parte che più del 55% degli adulti, tra i 30 e i 55 anni, ama leggere questa tipologia di libri.
 
Alcuni libri di fantascienza hanno una scrittura fortemente scientifica, anche il tuo è così?
 
Assolutamente no, perché è scritto con la chiave più libera della narrazione, in maniera semplice e senza nessuna pretesa, se non quella di meravigliare per catturare l’interesse del lettore. Sono racconti di fantascienza, non dei trattati di fisica. Non ci sono equazioni o formule relativistiche. Se fosse totalmente e minuziosamente scientifico, non sarebbe divertente da leggere.
 
rachele marani quadro
 
Hai una copertina che simboleggia lo spazio, fulcro centrale della storia, insieme a Samu e altri due personaggi.
 
La copertina di un libro è molto importante, perché contribuisce alla definizione della sua identità visibile. Gli altri due personaggi sono strettamente legati alle imprese del protagonista. Mi piaceva l’idea di una copertina particolare, così mi sono affidata alla creatività di una giovanissima amica della provincia di Napoli, l’artista Rachele Marani, che lo ha dipinto su tela con colori a olio. Una ragazza davvero talentuosa.
 
Quali sono le tue aspettative verso questo libro di fantascienza?
 
Ovviamente, spero che piaccia. Questi racconti ambientati tra il nostro pianeta Terra e altri
pianeti al di fuori della nostra galassia, tutti immaginari, sono perlopiù ideati in sequenza per creare una trama continua. La formula così impostata mi è sembrata perfetta per dare spazio al mio personaggio e a un mondo tanto fantastico e interessante per una continuità letteraria, che volendo potrebbe sfociare anche in una serie televisiva.
 
In un contesto come quello televisivo, più analitico del cinema, tutto sommato ancora poco toccato dal genere, non pensi che potrebbe risultare difficile?
 
Che io sappia il mercato della serialità televisiva e delle piattaforme streaming è in espansione, in quanto c’è una presenza costante di produzioni fantascientifiche. Questo è un segno che il genere piace e che è sempre più seguito dal pubblico, un motivo che spinge le grandi produzioni a dare vita continuamente a nuove proposte.
Ogni autore di fantascienza tende a ricercare l’originalità, tu cosa ne pensi?

L’originalità sta soprattutto nel “come” queste storie sono presentate al lettore. Certamente
ogni autore ha un proprio approccio nei confronti del mondo fantascientifico. Io amo sfidare la mia immaginazione. Ad esempio, nei primi due episodi del mio libro ho cercato di creare una situazione originale, usando un personaggio alieno in un contesto sportivo, calcistico. Questo particolare, penso, possa catturare l’attenzione e appassionare i lettori.

Pensi di scrivere il sequel di “Samu – un terrestre in difesa dello spazio”.

Se devo essere sincera mi è stato consigliato, in quanto sarebbe adatto per una serie TV e per le piattaforme streaming. Ma per il momento voglio vedere come viene recepito il primo libro.

Allora buona fortuna!

Link del libro: https://pavedizioni.it/prodotto/samu-un-terrestre-in-difesa-dello-spazio-

 

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